Dal punto di vista umanitario, una crisi gia’ precipitata: 2.200.000 tra sfollati e rifugiati; il rischio che se ne aggiungano altri 300.000 a breve se l’attacco dei ribelli a Goma verra’ portato a termine; un’epidemia di colera iniziata nel 2011 e che per varie ragioni, tra cui il conflitto, non si riesce a far tornare ai livelli endemici, con il 2012 come peggior anno del millennio; un’epidemia di morbillo, che non si riesce a controllare; per non parlare del ritorno dell’Ebola (una decina di morti in meno di una settimana) e della malnutrizione che affligge 2.000.000 di persone, aggravata da malattie diarreiche di ogni sorta. Il mondo avra’ pure altre priorita’, ma a questo punto un po’ d’attenzione al Congo bisognerebbe pure dargliela…
Nelle vicinanze qualcuno e’ gia’ ben avviato nella propaganda contro il nemico, stile guerra fredda: http://focus.rw/wp/2012/08/congo-the-neighbor-from-hell/, o meglio ancora, stile genocidio…
La deumanizzazione del nemico e’ parte delle tecniche di guerra, ben conosciute in Europa durante le campagne naziste e fasciste, quelle comuniste nella Germania dell’Est, e quelle reciproche durante la guerra fredda, con l’opposizione tra i due blocchi istigata da film tipo Rocky 4 o Rambo III. Gli esempi non mancano, e gli africani hanno imparato bene.
Qualcuno si trastulla pensando che la responsabilita’ sia delle multinazionali che sfruttano le risorse minerarie. Altri attacano l’ONU, colpevolmente consapevole, gigante dai piedi di balsa che lascia il mondo ai suoi giochi. Sfugge invece che le multinazionali non fanno altro che approfittare dell’esistente: cercano di influenzare, a volte sostenute da governi terzi, sono parte del gioco, ma non sono decisive. Mentre l’ONU, se non puo’ nulla, e’ principalmente per propria incapacita’, oltre che per l’inefficiacia del sistema delle Nazioni Unite nel suo complesso.
Le campagne di delegittimazione dei governi, le teorie della cospirazione di ogni segno, servono in ultima istanza a deresponsabilizzare i decisori. La responsabilita’ politica di quello che succede e’, e resta, nelle mani dei governanti.
Grazie, Luca! Come sai, da queste parti si preferisce non parlarne… E se ne sa sempre troppo poco. Un abbraccio, Eugenia
I will wait for an English version…. 🙂
Same for me 🙂